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Sicilia Orientale: le bellezze di Messina e la storia di Colapesce.

Aggiornamento: 22 mar 2021

Quale argomento migliore per iniziare questa mia nuova "avventura" se non la mia terra?! La Sicilia Orientale è il luogo in cui sono nata e cresciuta e che conosco meglio di qualsiasi altro posto al mondo quindi partirò proprio da qui condividendo #localtips, curiosità e molto altro.


Partendo da Nord non posso non parlarvi di Messina, la "porta d'ingresso" della Sicilia, spesso ingiustamente considerata solo come città di passaggio. Prima di portarvi a spasso per le sue bellezze voglio parlarvi di una delle leggende più famose legate a questa città. Sono sicura che dopo il Festival di Sanremo 2021 tanti di voi avranno ascoltato infinite volte (e forse anche odiato😅) "Musica Leggerissima" di Colapesce e Di Martino, ma chi di voi sa chi era Colapesce?



Si narra che ai tempi di Federico II di Svevia, a Messina viveva il figlio di un pescatore, Nicola, che tutti conoscevano come 'Cola o Colapesce in quanto passava più tempo sott'acqua che fuori. Era abilissimo nel trovare e riportare a galla meravigliosi tesori e per questo la sua fama arrivò sino a corte. Un giorno quindi, il re di Sicilia decise di metterlo alla prova e gettò in mare aperto prima una coppa d'oro e poi, ancora più in profondità, la sua corona; entrambe le volte 'Cola si tuffo e riuscì a trovarle. La terza volta però, mentre cercava l'anello del re negli abissi, Colapesce notò che una delle 3 colonne che sorreggevano la Sicilia stava per crollare. Decise quindi di non tornare più in superficie e di salvare la sua amata isola sorreggendo per sempre la colonna danneggiata. Si dice che ogni 100 anni riemerge per ammirare la sua città, prima di scomparire di nuovo tra gli abissi del Mar Ionio.


Tornando alla città di Messina, la prima meraviglia da visitare è senz'altro il Duomo con il suo Orologio Astronomico, il più grande e complesso orologio meccanico del mondo. Costruito nel 1933, ogni giorno si attiva alle 12 in punto mettendo in moto varie figure (in totale sono ben 54), prima fra tutti quella del leone che rappresenta il popolo siciliano. Il meccanismo più ingegnoso è sicuramente quello del calendario perpetuo il quale riesce a calcolare esattamente giorni, mesi, feste mobili e anni, anche quelli bisestili. Un altro capolavoro presente è sicuramente il planetario con i vari pianeti che simulano i tempi di rivoluzione reali. Infine non poteva mancare la rappresentazione della luna con le sue fasi lunari. Insomma, impossibile non rimanere affascinati da quest'opera di alta ingegneria! Qui sotto trovate il video fatto con il drone quest'estate.



E dopo aver visto l'orologio in azione?! Visto che lo spettacolo si svolge a mezzogiorno e impiega ben 12 minuti direi che è ora di pranzare con una granita accompagnata dalla brioche "co tuppu" o con un pidone messinese, una sorta di calzone fritto ripieno di tuma acciughe, indivia e pomodorini. Di pomeriggio vi consiglio di fare una passeggiata tra le vie del centro per osservare la ricostruzione della città in stile Liberty dopo il terremoto del 1908, la catastrofe naturale più devastante d'Europa con oltre 100.000 morti. Questo stile a Messina viene chiamato anche "Coppedè" in onore del grande architetto e scultore fiorentino che nei primi anni del '900 ridiede un'anima alla città contribuendo alla costruzione di importanti edifici come Palazzo Tremi o Palazzo del Gallo e Palazzo Cerruti o Palazzo del Granchio.


Di epoca normanna è invece la bellissima facciata della Chiesa Annunziata dei Catalani, rimasta intatta anche dopo il terremoto. Continuate il tour a piedi dirigendovi prima verso il Teatro Vittorio Emanuele dove si trova lo splendido affresco di Guttuso dedicato a Colapesce e poi addentratevi all'interno della Galleria Vittorio Emanuele III, anch'essa in stile liberty e piena di negozi dove poter fare shopping.

Al tramonto invece godetevi il suggestivo panorama da Castel Gonzaga, una fortezza risalente al XVI secolo. Un altro forte che vi suggerisco di visitare è quello del Santissimo Salvatore, dove si trova anche la Madonnina del Porto, una stele alta 35mt che simboleggia accoglienza e protezione verso tutti quelli che arrivano via mare.



Se siete amanti della natura e del mare, i dintorni di Messina non sono da meno. A nord della città si trova infatti la Riserva Naturale Orientata di Capo Peloro che comprende i laghi di acqua salmastra Ganzirri e Faro, importanti per la sosta delle rotte migratorie. Riguardo le spiagge, sul versante jonico vi è una lunga e suggestiva distesa di sabbia fine mentre su quello tirrenico si trovano spiagge più piccole composte soprattutto da ciottoli. Non posso concludere l'articolo senza nominarvi e consigliarvi i piatti tipici della città: gli involtini "alla messinese" e il Pesce Stocco a Ghiotta. Se siete amanti dello street food e volete provare qualcosa di diverso ma sempre con prodotti locali, vi consiglio assolutamente di assaggiare i particolarissimi panini di La Tasteria, vi assicuro che non ve ne pentirete! Questi due sono quelli che ho provato io e a riguardare le foto ho l'acquolina in bocca!
















Last but not least, ecco alcuni link utili se decidete di passare una giornata o un weekend a Messina:






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